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I fattori ESG nel settore aurifero

15 maggio 2019

 

L’attenuarsi dei rischi globali ha rallentato la domanda di beni rifugio

In aprile, la leggera attenuazione dei rischi globali ha determinato una modesta flessione del prezzo dell’oro. Negli Stati Uniti e in Cina, la crescita del prodotto interno lordo (PIL) durante il primo trimestre ha superato le aspettative. Nel mese di marzo, inoltre, la Cina ha registrato guadagni nelle vendite al dettaglio e nella produzione industriale. Nello stesso periodo, i leader dell’Unione europea (UE) hanno rimandato la risoluzione della Brexit concedendo al Regno Unito altri sei mesi per finalizzare un piano. Il 29 aprile, l’S&P 500® Indexha raggiunto un nuovo record storico. Secondo Gluskin Sheff2, nel 2018 le società hanno riacquistato azioni proprie per la cifra record di 800 miliardi di dollari mentre nel primo trimestre del 2019 i riacquisti hanno subito un’impennata del 22%. A quanto pare, i tagli delle imposte alle imprese e l’indebitamento societario hanno notevolmente alimentato l’euforia dei mercati azionari. Anche il dollaro USA è parso in ottima salute, come evidenziato dall’US Dollar Index (DXY)che ha toccato il picco su quasi due anni.

La mancanza di domanda per beni rifugio ha determinato deflussi dagli ETP su lingotti d’oro. L’oro ha chiuso il mese a 1.283,55 dollari l’oncia, con una perdita di 8,75 dollari (0,7%). In aprile, le azioni aurifere sono state oggetto di prese di profitto dopo aver toccato i picchi annuali nei mesi di febbraio e marzo. Il NYSE Arca Gold Miners Indexha registrato una flessione del 6,8%, mentre il MVIS Global Junior Gold Miners Indexè calato del 7,6%. Le società stanno ancora pubblicando i risultati del primo trimestre e, finora, le cifre diffuse sono positive. Tuttavia, Newmont Mining (6,0% delle attività nette) si è scontrata con alcuni problemi operativi inaspettati in due miniere recentemente acquisite nell’ambito della fusione con Goldcorp: un incendio in galleria in Canada e uno sciopero in Messico. Avevamo anticipato che l’integrazione delle attività di Goldcorp non sarebbe stata priva di difficoltà, ma riteniamo altresì che Newmont disponga delle competenze necessarie per risolverle.

Segnali contrastanti dall’economia

Sebbene la crescita del PIL statunitense si sia attestata al 3,2% superando ogni aspettativa degli analisti, il report sottostante lascia molto a desiderare. Buona parte dei guadagni ha interessato scorte volatili, scambi commerciali e spesa pubblica, mentre la crescita core nella spesa al consumo e negli investimenti aziendali ha subito una contrazione. Allo stesso tempo, l’edilizia residenziale ha continuato a penalizzare la crescita del PIL. Nonostante i picchi del mercato azionario, non tutti i settori dell’economia stanno andando bene. Nel corso del 2019, la debolezza delle cifre economiche e la volatilità del mercato azionario potrebbero determinare un contesto più favorevole per l’oro e le azioni aurifere.

ESG ed estrazione aurifera

I fattori di responsabilità sociale, sostenibilità, ambiente e governance (ESG) sono temi che numerosi fondi di tutto il mondo stanno attualmente integrando nelle proprie decisioni d’investimento. In effetti, esistono fondi che investono unicamente in base alla performance ESG. Negli ultimi anni il movimento in favore della sostenibilità ha conquistato sempre più terreno, inducendoci ad approfondire l’argomento. Nel corso degli anni il settore aurifero ha imparato, a proprie spese, che gli azionisti non sono gli unici stakeholder che dovrebbero trarre vantaggio dall’estrazione dell’oro. Ve ne sono altri, parimenti importanti, come i dipendenti e le rispettive famiglie, le collettività o tribù locali, le amministrazioni statali, provinciali e nazionali, nonché l’ambiente. Un trattamento iniquo degli stakeholder può ostacolare, se non addirittura costringere alla chiusura, una miniera, con perdita di posti di lavoro e di reddito per tutti gli interessati.

Purtroppo, quando si parla di attività di estrazione a buona parte degli investitori vengono in mente le miniere artigianali o su piccola scala, le attività estrattive storiche e obsolete e i disastri che hanno avuto grande eco giornalistica. In questa sede, desideriamo approfondire l’argomento e le ulteriori iniziative di sostenibilità:

Miniere artigianali — Le miniere artigianali e su piccola scala (ASM, Artisanal and small-scale mining) sono diventate un problema in numerosi paesi dove causano perdite al fisco, reati e inquinamento. La maggior parte delle ASM sono illegali, quindi l’oro viene scambiato sul mercato nero. In un articolo diffuso di recente, Reutersavanza l’ipotesi che la maggior parte dell’oro proveniente dalle ASM africane venga poi venduto negli Emirati Arabi Uniti (UAE) per la raffinazione e l’ulteriore distribuzione. I volumi sono cresciuti dalle 67 tonnellate del 2006 alle 446 tonnellate del 2016. Metals Focus stima che nel 2018 la produzione totale delle ASM abbia toccato le 550 tonnellate, pari al 15% dell’offerta mineraria globale.L’aumento è riconducibile al raddoppiamento del prezzo dell’oro rispetto al 2006, alla crescita della popolazione, alla mancanza di opportunità economiche e alla telefonia mobile che facilita le comunicazioni e i pagamenti. I paesi con mezzi limitati incontrano difficoltà a monitorare o regolamentare le ASM. Quando viene scoperto un giacimento d’oro, le attività minerarie artigianali possono sorgere da un giorno all’altro.

Artisanal mining in Burkina Faso

Miniera artigianale, Burkina Faso (fonte: VanEck, 2014)

Queste foto ritraggono le tipiche attività estrattive artigianali africane, dove uomini e – talora – donne lavorano per mantenere le proprie famiglie, spesso ricevendo un salario migliore rispetto ad altri impieghi.

Le ASM sono inoltre il modello più diffuso in Sud America e hanno raggiunto livelli di diffusione e redditività tali da attirare l’attenzione della criminalità organizzata. Cartelli, bande di malviventi, milizie e terroristi stanno sfruttando in misura crescente le ASM per finanziare le proprie attività.

Small scale milling operation in Colombia

Le ASM utilizzano la forza di gravità per separare l’oro grezzo dal minerale. La separazione effettuata esclusivamente per gravità non produce impatti ambientali. Tuttavia viene spesso seguita da un trattamento mediante soluzione chimica per estrarre i grani d’oro più fini. Questa operazione richiede l’utilizzo di mercurio o cianuro, che vengono poi dispersi nell’ambiente.

La moderna estrazione aurifera commerciale e le società in cui investiamo non hanno nulla a che vedere con le ASM. La maggior parte dei giacimenti sfruttati dalle ASM sono troppo piccoli per rivestire un qualsivoglia interesse per un’attività commerciale. Accade comunque che alcune società a volte scoprano un giacimento commercialmente sfruttabile in un’area dove sono operative le ASM. In questi casi, la società mineraria è solitamente capace di ripulire il danno ambientale e diventare un datore di lavoro regolare per molti minatori precedentemente impegnati nelle ASM. Inoltre, con l’aiuto delle forze dell’ordine o dell’esercito, è possibile allontanare la criminalità organizzata.

Miniere storiche — Molte miniere di cui si occupa il programma statunitense Superfund(il programma federale di bonifica di siti contaminati) sono miniere abbandonate già prima della seconda guerra mondiale, che hanno distrutto il paesaggio e abbandonato cumuli di scorie acide e opere minerarie che inquinano i corsi d’acqua con metalli tossici. Questa è l’immagine del settore minerario che viene presentata al pubblico dagli ambientalisti estremisti e dalle ONG che si oppongono alle attività di estrazione. Nondimeno, il quadro normativo attualmente in vigore rende praticamente impossibile allestire una struttura capace di arrecare simili danni. Le società svolgono un’incredibile quantità di lavoro in termini di scavi, test, progettazione e opere metallurgiche per elaborare piani di sfruttamento che, esaurito il ciclo di vita utile del giacimento, riportino il paesaggio in condizioni il più possibile simili a quelle di origine. Questa foto mostra una miniera d’oro a Newmont, in Indonesia, prima e dopo la chiusura. Come è possibile notare, gli impianti di lavorazione, gli edifici e le altre infrastrutture sono stati rimossi per essere venduti o riciclati. Le strade e le discariche seguono le curve del terreno per integrarsi nella topografia. E per finire, il terreno di copertura tenuto da parte in vista della chiusura è stato ridistribuito e la superficie seminata nuovamente a vegetazione autoctona.

A volte si scopre che una miniera storica contiene giacimenti che potrebbero essere sfruttati in modo redditizio, sia a fronte delle condizioni di mercato sia attraverso ulteriori scavi. In questi casi, una società può integrare operazioni di ripristino nei propri piani di sfruttamento. Midas Gold, sviluppatore junior (0,3% delle attività nette), ha presentato all’U.S. Forest Service, l’ente statunitense per la gestione forestale, un piano di ulteriore sfruttamento della miniera di Stibnite, nell’Idaho. Se approvato, il piano prevede il corretto smaltimento dello sterile lasciato dallo sfruttamento precedente e il ripristino delle migrazioni dei salmoni disturbate dalle attività minerarie.

Minahasa mine waste dump and plant area in Indonesia

Discarica e impianti della miniera di Minahasa, Indonesia (fonte: Newmont, 2018)

Disastri con ampia eco giornalistica — L’anno scorso, il cedimento di una diga di sterile ferroso a Minas Gerais, in Brasile, ha avuto ampia eco sui mezzi di informazione. Come qualunque attività industriale, anche l’estrazione mineraria comporta il rischio di danni, lesioni o morte. Lo sdegno suscitato dal disastro ha oscurato il fatto che in tutto il mondo vi sono strutture per gli sterili che sono state progettate e realizzate correttamente. Rispetto alle miniere di ferro e di rame, le miniere d’oro sono generalmente più piccole e richiedono strutture di minori dimensioni. È auspicabile che la tragedia brasiliana induca le società minerarie a prendere le misure necessarie affinché i disastri riconducibili allo sterile rimangano relegati al passato.

Anche le miniere di carbone sotterranee fanno notizia per i rischi alla salute e i pericoli specifici che caratterizzano i giacimenti carboniferi. Rispetto alle miniere di carbone, i controlli dei terreni e la ventilazione sono più facili da gestire nelle miniere d’oro sotterranee e questo per numerosi motivi (non da ultimo la relativa robustezza della massa rocciosa). In tutta onestà, nel corso della mia carriera non ricordo di essere mai venuto a conoscenza di disastri ambientali o di danni alla salute nel settore minerario aurifero. Purtroppo, l’errore di un solo estrattore danneggia l’immagine di tutti.

Historic Stibnite Mine, Idaho

Miniera storica di Stibnite, Idaho (fonte: VanEck, 2016)

Responsibilità sociale — Le società aurifere operano solitamente in luoghi remoti del pianeta. Sono esperte nelle attività di estrazione, ma non altrettanto nel gestire i rapporti con i media. Le loro storie si dipanano lontano dai riflettori e nessuno racconta mai l’impatto positivo che esse producono sulle collettività e sui paesi in cui operano, secondo noi. Noi abbiamo iniziato a integrare le questioni sociali e ambientali nel nostro processo d’investimento molto tempo fa, ben prima che la sigla “ESG” finisse sulle labbra di molti. La nostra valutazione include sopralluoghi per osservare direttamente le attività interessate. Opportunità di lavoro, potenziamento delle infrastrutture e miglioramento delle condizioni sanitarie e dell’istruzione sono solo alcuni dei vantaggi offerti dalle operazioni minerarie. Presso la miniera di Kibali, nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo, Randgold (oggi Barrick, 6,9% delle attività nette) ha realizzato un programma di trasferimento residenziale, nell’ambito del quale le persone hanno traslocato da capanne di fango ad abitazioni in cemento, con cucina, servizi igienici, elettricità e acqua corrente. Tutto ciò potrebbe non rappresentare molto agli occhi di un occidentale, ma per la vita di una collettività si è trattato di una vera rivoluzione.

Kibali mine area housing, Democratic Republic of Congo

Abitazioni nell’area mineraria di Kibali, Repubblica Democratica del Congo (fonte: VanEck, 2012)

Poiché le miniere non sono eterne, alcune società cercano di creare posti di lavoro in previsione della cessazione dello sfruttamento. Golden Star Resources, produttore junior (0,7% delle attività nette), ha avviato diverse iniziative imprenditoriali nei pressi delle proprie attività, in Ghana. Avendo osservato che ogni giorno giungevano in loco diversi camion carichi di uova, ha insegnato ai residenti l’allevamento avicolo per la produzione di uova. Ha anche avviato, in via sperimentale, l’allevamento di suini e studiato lo sfruttamento ittico di laghi formati dal riempimento dei pozzi minerari abbandonati. La società ha scoperto che le palme crescono rigogliose sui vecchi depositi di sterili. Quando le piante ritratte in questa foto raggiungeranno i quattro anni, inizieranno a fruttificare, consentendo la produzione di olio di palma. Questa attività, affiancata alle piantagioni su terreni messi a disposizione dal capo locale, dà attualmente lavoro a 700 persone.

Reclaimed Golden Star mine tailings facility, Ghana

Recupero dei depositi di sterili di Golden Star in Ghana (fonte: VanEck, 2018)

Questi sono solo alcuni esempi di attività a nostro parere ammirevoli e interessanti svolte dalle società minerarie. Ove economicamente fattibile, inoltre, gli sviluppi tecnologici consentono alle società minerarie di soddisfare il proprio fabbisogno energetico passando al solare, all’eolico o al gas naturale. Sono in atto anche iniziative di ampia portata per ridurre i consumi di acqua corrente e le emissioni di gas serra.

INFORMAZIONI IMPORTANTI

Tutte le ponderazioni societarie, settoriali e sub-settoriali sono al 30 aprile 2019, salvo diversa indicazione.

1S&P 500® Index (SPXT) è un indice azionario americano basato sulla capitalizzazione di mercato di 500 grandi imprese, con azioni ordinarie quotate sul NYSE o sul NASDAQ.

2Gluskin Sheff + Associates Inc., un’azienda canadese indipendente di gestione patrimoniale, gestisce portafogli d’investimento per investitori high net worth, tra cui imprenditori, professionisti, trust di famiglia, fondazioni private di beneficenza e proprietà immobiliari.

3L’U.S. Dollar Index (DXY) indica il valore internazionale generale del dollaro USA attraverso una media dei tassi di cambio tra il dollaro USA e sei principali valute mondiali.

4Il NYSE Arca Gold Miners Index (GDMNTR) è un indice ponderato per la capitalizzazione di mercato modificata che comprende società quotate in borsa operanti principalmente nel settore dell’estrazione dell’oro.

5Il MVIS Global Junior Gold Miners Index (MVGDXJTR) è un indice basato su regole ponderato per la capitalizzazione di mercato modificata e rettificata per il flottante che comprende un universo globale di aziende quotate in borsa a piccola e media capitalizzazione, che generano almeno il 50% dei propri ricavi dall’estrazione di oro e/o argento, possiedono beni immobili che una volta sviluppati hanno il potenziale di generare almeno il 50% dei ricavi dall’estrazione di oro o argento ovvero investono principalmente in oro o argento.

6Reuters, “Exclusive: Gold worth billions smuggled out of Africa” (23 aprile 2019). Consultato il 3 maggio 2019.

7BullionVault, “’Informal’ Gold Mining ‘Now 15%’ of World Output” (5 aprile 2019). Consultato il 3 maggio 2019.

8I siti Superfund solo località inquinate che richiedono interventi di lungo termine per ripulire la contaminazione da materiali pericolosi.

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