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Il livello di rischio del vostro portafoglio obbligazionario è sufficiente?

22 luglio 2019

Durata video 6:31

Alla luce dei consistenti cali dei tassi d'interesse registrati di recente, il CEO Jan Van Eck illustra il modo in cui gli investitori dovrebbero posizionare i propri portafogli obbligazionari.

REMY BLAIRE: Benvenuti su Asset TV. Mi trovo alla Borsa di New York e oggi è con me Jan Van Eck, CEO di VanEck. Jan, è un piacere averla qui oggi.

JAN VAN ECK: Grazie a lei per l'invito. È un piacere essere qui.

BLAIRE: Allora, siamo alla fine di H2 (sic) e ci dirigiamo verso la seconda metà di quest'anno. Sono successe molte cose nel mercato azionario più ampio e ci siamo fatti un'idea di quello che potrebbe avvenire in termini di politica monetaria della Banca centrale qui negli Stati Uniti. Perché ci chiede di fare attenzione alle obbligazioni a reddito fisso in questo momento?

VAN ECK: Grazie per avermi invitato. Prima di tutto, penso che per le azioni sia stato un periodo formidabile, un giugno fantastico. Da inizio anno l'S&P è aumentato quasi del 19%. Gli ultimi due anni sono stati un periodo molto positivo, dato che gli utili non stanno crescendo molto. Quindi, chi non è soddisfatto del proprio portafoglio azionario ha un problema. Penso inoltre che sia opportuno tenere d'occhio i propri investimenti obbligazionari. Il punto è: dopo il sensibile calo dei tassi d’interesse che si è verificato nell'ultimo mese circa, cosa è meglio fare con le obbligazioni? Questa è la domanda su cui voglio concentrarmi. Il motivo per cui gli investitori preferiscono adottare un approccio prudente con le obbligazioni (approccio che non condivido) è la preoccupazione che [un] tasso d'interesse più basso preannunci una recessione globale. In questo caso si preferisce evitare la categoria high yield o le obbligazioni più aggressive. Il mio messaggio è: questo approccio è sbagliato. La mia sensazione è che gli investitori si siano mossi con una prudenza eccessiva relativamente ai propri portafogli obbligazionari, più o meno dalla crisi finanziaria. Dopo la crisi finanziaria, tutti hanno investito nelle obbligazioni a breve termine e alta qualità e non hanno usufruito del costo opportunità dato dall'aumento delle azioni, mentre i rendimenti delle obbligazioni high yield sono stati notevoli. Penso che il mondo non stia crollando. È bene accertarsi di includere nel proprio portafoglio obbligazionario una quantità sufficiente di rischio, sia in termini di credito sia di duration.

BLAIRE: Jan, ha sollevato molti punti importanti. Stiamo veramente assistendo a una corsa al rialzo delle azioni, ma allo stesso tempo vediamo che i rendimenti obbligazionari in Europa e negli Stati Uniti sono vicini ai minimi storici o hanno già raggiunto i minimi storici. Questa dinamica di prezzo è piuttosto interessante. Ma allo stesso tempo dobbiamo tenere presenti tutti i fondamentali. Cosa ne pensa di quello che abbiamo visto e sentito dalle banche centrali internazionali e quali sono le implicazioni per le obbligazioni?

VAN ECK: Allora, il mio tema ricorrente è: gli Stati Uniti sono importanti. Non intendo sminuire questa affermazione, ma non dobbiamo dimenticarci della Cina. È dalla scorsa estate che il governo cinese stimola la propria economia. Il loro indice PMI ha appena registrato un picco positivo. L'indice PMI manifatturiero… era leggermente inferiore a 50, dunque l'ultima lettura registrava una leggera contrazione. Ma il governo sta decisamente sostenendo la crescita. Anche loro si preoccupano delle guerre commerciali. Ecco la mia tesi: se la Cina gode buona salute, e penso che sia questo il caso, non avremo una recessione globale. È evidente che in Europa si stia registrando un rallentamento e problemi di altro tipo, ma questo non è un motivo per uscire dal reddito fisso. La mia idea è: bisogna evitare di ridurre eccessivamente il rischio del proprio portafoglio obbligazionario. Questo è il mio messaggio al momento.

BLAIRE: Jan, ovviamente questo ci porta alla prossima domanda. Cosa dovrebbero fare ora gli investitori relativamente al reddito fisso?

VAN ECK: Bisogna scoprire come ottenere rendimenti. Penso che le obbligazioni high yield statunitensi siano piuttosto interessanti. Penso che il segmento a breve termine della curva, come le obbligazioni del settore municipale e altre aree, generi rendimenti che gravitano attorno all’1%. Quel segmento non offre valore. Personalmente me ne libererei completamente. Anche il tasso variabile può essere interessante. Abbiamo un ETF sul tasso variabile. I tassi variabili possono generare un rendimento pari a circa il 3%, che è una strana anomalia di prezzo. Penso che questo crollo dei rendimenti, in particolare nel breve termine, stia eliminando valore. Consiglio di rimanere nell’high yield e nei mercati emergenti che offrono ancora un buon rendimento. Per chi vuole essere molto conservatore, consiglio il tasso variabile. Il breve termine non è molto desiderabile.

BLAIRE: È interessante anche notare come, quando si parla di obbligazioni a reddito fisso, si tenda a dimenticare che si tratta di una categoria molto ampia, che offre molti rischi e molte opportunità. Cosa pensa che dobbiamo aspettarci dal resto del 2019?

VAN ECK: Allora, penso che il carry, i tassi d'interesse più alti, possano essere piuttosto soddisfacenti. Come ho già detto, infatti, ritengo che le azioni abbiano guadagnato intorno al 19% da inizio anno, ovviamente dopo un quarto trimestre molto difficile. Ma gli utili non stanno crescendo così tanto, e la Fed [Federal Reserve statunitense] ha già comunicato che utilizzerà una politica accomodante, il che è comprensibile. In genere la Fed non adotta politiche restrittive prima di un'elezione presidenziale, indipendentemente da chi è in carica. Non sono certo che la nuova sorpresa positiva riguarderà le azioni. È per questo che consiglio di esaminare i propri investimenti obbligazionari e accertarsi di poter ottenere rendimenti adeguati da quel segmento del portafoglio.

BLAIRE: Jan, un'ultima domanda prima di lasciarla andare: in questa fase avanzata dell'economia di mercato e con quanto avviene sul mercato azionario più ampio e con i fondamentali internazionali, ovviamente c'è molta attenzione verso la Cina. Sembra esserci la possibilità di investimenti alternativi. Cosa consiglia agli investitori che desiderano diversificare?

VAN ECK: Il fattore di grande diversificazione che consigliamo è l'oro. Prima mi chiedeva dell'Europa e della Banca centrale. Abbiamo avuto circa 12 mila miliardi di dollari di rendimenti negativi per gli strumenti a reddito fisso. L'oro è appena uscito da un massimo tecnico di sei anni, il che lo rende molto appetibile. A nostro avviso l'attuale rialzo dell'oro potrebbe durare anni, non solo mesi. È dunque a questa categoria alternativa che occorre prestare attenzione. Per i titoli a reddito fisso, non penso sia difficile ottenere un premio di rendimento. Ci sono molti ETF, società di sviluppo aziendale, high yield, mercati emergenti, obbligazioni societarie basate sul dollaro che non comportano neanche il rischio di cambio. Le alternative sono molte e consiglio di esaminarle attentamente. Questo è il mio messaggio.

BLAIRE: Bene, Jan. Grazie infinite per questa chiacchierata e per tutte le informazioni che ci ha fornito oggi.

VAN ECK: Grazie Remy.

BLAIRE: Ha partecipato Jan Van Eck, CEO di VanEck. Grazie per averci seguito.