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Moat Index: aggiornamento delle opinioni settoriali

25 luglio 2019

 

Per il mese terminato al 30 giugno 2019

A fine giugno è stata effettuata la revisione trimestrale del Morningstar® Wide Moat Focus IndexTM (“U.S. Moat Index”). Metà dell’indice, o un sottoportafoglio, è stata stimata, ricostituita e ribilanciata fino a renderla rappresentativa di 40 titoli azionari statunitensi con rating moat wide e prezzi interessanti. Grazie a questo processo trimestrale, l’indice ha la possibilità di incamerare i guadagni realizzati in alcune posizioni allocando o mantenendo al contempo i propri investimenti in società che appaiono sottovalutate in base alla stima del fair value di Morningstar.

A livello storico, la rotazione dell’indice è stata dettata in misura prevalente dalle stime di valutazione. Negli ultimi cinque anni, circa l’89% di tutte le eliminazioni dall’indice è stato dovuto alla perdita di appetibilità del rapporto quotazione/fair value di tali società rispetto ad altre società con rating moat wide al momento della revisione. L’1% delle eliminazioni dall’indice è stato causato da scenari eccezionali, come ad esempio capitalizzazioni settoriali o acquisizioni societarie, mentre il restante 10% è il risultato di declassamenti di rating Economic Moat.

Quando una società viene declassata, tende a essere eliminata da entrambi i sottoportafogli dell’indice in due trimestri consecutivi, se del caso, a causa delle diverse fasi del processo di revisione dell’indice. Pertanto, quel 10% potrebbe riflettere in realtà alcune società rimosse dall’indice nell’arco di due cicli di revisione. Le recenti tendenze dei rating moat settoriali hanno determinato un lieve incremento del numero di volte in cui una società viene estromessa dallo U.S. Moat Index a causa di un declassamento del rating moat.

Rating moat in un quadro di evoluzione delle tendenze settoriali

I cambiamenti di opinione di Morningstar su interi settori hanno determinato gran parte del summenzionato 10% di eventi di rotazione dell’indice. Così come i settori, anche le ipotesi a livello settoriale di Morningstar evolvono e pertanto anche la sua convinzione circa la sostenibilità dei vantaggi competitivi di una società. Per la stessa ragione ciò potrebbe ripercuotersi su molteplici società incluse nello U.S. Moat Index, invece che su singole società che affrontano problemi idiosincratici. In altri termini, una società potrebbe essere declassata non a causa di timori strutturali su di essa, bensì di variazioni delle dinamiche settoriali che incidono sulla convinzione prospettica di Morningstar.

Servizi immobiliari

Una recente analisi del settore dei servizi immobiliari condotta da Morningstar ha determinato un declassamento del rating Economic Moat per Jones Lang LaSalle (JLL) da “wide” a “narrow”. JLL è stata eliminata dal sottoportafoglio dello U.S. Moat Index sottoposto a revisione a giugno. Sebbene la società mantenga un solido vantaggio competitivo grazie ai suoi valori immateriali di tipo reputazionale e ai costi di switch, Morningstar non crede più che gli extra rendimenti persisteranno per 20 anni. JLL opera in un settore ciclico in rapido consolidamento e ciò aumenta la possibilità che la società entri in competizione più diretta non appena vi sarà una stabilizzazione del processo di consolidamento. Vi è inoltre un altro motivo per essere prudenti, ossia il potenziale effetto che la tecnologia potrebbe finire per produrre sui rapporti broker/cliente.

Distribuzione farmaceutica

Secondo Morningstar, AmerisourceBergen (ABC), Cardinal Health (CAH) e McKesson (MCK) mantengono rating moat grazie ai vantaggi in termini di dimensione e costi, ma un contesto di incertezza dei prezzi dei farmaci e di crescita del potere della clientela le limita ad avere rating moat “narrow”. I ricavi farmaceutici sono diminuiti a causa del calo dell’inflazione e di una variazione del loro mix (aumento dei farmaci generici rispetto a quelli di marca). Al contempo i margini si sono ridotti; una possibile causa è l’incremento del potere negoziale dei clienti dovuto al consolidamento dei fornitori di servizi sanitari. Questi fattori hanno pesato sul rendimento del capitale investito delle società e tali tendenze persisteranno verosimilmente ancora a lungo. A causa di queste opinioni e dell’aggiornamento dei rating Economic Moat, tutte e tre le società sono state eliminate dal sottoportafoglio dello U.S. Moat Index sottoposto a revisione a giugno.

Gestione patrimoniale

In una nota del settembre 2018, Morningstar ha sostenuto di osservare una convergenza di alcune problematiche differenti che hanno reso sempre più difficile per i gestori patrimoniali con portafogli prevalentemente attivi generare una crescita organica: debole performance relativa degli investimenti attivi, crescita e accettazione di prodotti indicizzati e a basso costo ed espansione del canale retail/advised. Di conseguenza essi devono fare maggiore affidamento sui guadagni di mercato per poter aumentare i livelli dei patrimoni gestiti. Morningstar ha affermato di continuare a ritenere che ci sarà spazio per la gestione attiva e di prevedere che a beneficiarne saranno i gestori di dimensioni maggiori con marchi affermati, solida performance di lungo termine e commissioni ragionevoli. Un tale cambiamento di visione ha determinato un declassamento del rating Economic Moat per Franklin Resources (BEN), che a settembre 2018 è stato quindi estromesso dallo U.S. Moat Index e totalmente eliminato nel dicembre successivo.

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