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Le puntate sul value regalano al Moat Index un ottimo primo trimestre

13 aprile 2021

 

Il 22 marzo 2021, il Morningstar® Wide Moat Focus IndexSM (il “Moat Index” o l'“Indice”) ha completato la revisione trimestrale, registrando differenze profonde rispetto a quella di un anno fa quando era stato ribilanciato sui minimi di mercato a seguito del sell-off provocato dalla pandemia. Come forse ricorderete, l'Indice aveva aggiunto numerose società scambiate ai minimi storici rispetto alla stima di fair value formulata da Morningstar. Società quali Boeing, Bank of America e US Bancorp erano state aggiunte al Moat Index per la prima volta o per la prima volta dopo molto tempo.

Le modifiche di marzo 2020 hanno dato il via al riposizionamento dell'Indice spostandosi da società growth verso società value, più tradizionali. La tendenza, iniziata a marzo, è proseguita per tutta l'estate e l'autunno: l'Indice ha mantenuto un sovrappeso significativo sulle società finanziarie e un sottopeso altrettanto significativo sul settore tecnologico, responsabile della sottoperformance dell'indice S&P 500® nel 2020.

Sebbene il 2020 non si sia chiuso nel migliore dei modi, visto che il Moat Index ha sottoperformato l'S&P 500 per la prima volta dal 2015, a posteriori il suo riposizionamento metodico, basato su regole, ha creato le condizioni per il successo futuro dell'Indice. Gli investitori hanno spostato l'attenzione sui titoli ciclici – preferendo le azioni value alle growth – con una rapidità che avevamo dimenticato. Al 26 marzo 2021 il Moat Index aveva superato l'S&P 500, ma anche il Russell 1000 Growth Index e il Russell 1000 Value Index.

La marea è cambiata, ma il Moat Index ha cavalcato l'onda

Ritorno complessivo YTD (%) al 26/3/2021

La marea è cambiata, ma il Moat Index ha cavalcato l'onda

Fonte: Morningstar. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri. La performance dell'Indice non è indicativa della performance del fondo. Per le performance dei fondi aggiornate alla fine mese più recente, visitare vaneck.com.

Gran parte del successo è dovuto a società aggiunte all'indice nel corso del 2020: parecchie sono state ora rimosse o ridimensionate per poter capitalizzare i guadagni e consentire all'Indice di cogliere altre opportunità di valutazione interessanti. Malgrado queste modifiche, anche nel secondo trimestre l'Indice continua a essere orientato verso i titoli value.

Le principali esclusioni riguardano i titoli finanziari

Il punto saliente di questa revisione trimestrale dell'Indice è che il peso del settore finanziario è stato ridimensionato. Per quasi tutto il 2020, rispetto all'S&P 500 il settore finanziario ha rappresentato il maggior sovrappeso. Tuttavia, per molte delle società finanziarie che compongono l'Indice il corso azionario è aumentato, raggiungendo o superando il fair value; di conseguenza, la loro ponderazione nell'Indice è stata ridotta del 7% circa, avvicinandosi ora alla media di mercato.

American Express (AXP) è stata quindi eliminata del tutto dall'Indice, mentre Bank of America (BAC), Charles Schwab (SCHW) e US Bancorp (USB) hanno visto dimezzare il proprio peso. Al 26 marzo 2021 tutte e quattro queste società erano scambiate al di sopra della stima di fair value di Morningstar.

Il pilastro tecnologico: dall'hardware al software (e Facebook!)

Per molti trimestri, il settore tecnologico è stato sottoponderato nel Moat Index e dopo la revisione di marzo la situazione non è cambiata. Questo mese sono stati rimossi diversi titoli tecnologici, soprattutto a causa della performance vigorosa del settore dei semiconduttori; tuttavia il loro peso nell'Indice resta più o meno invariato viste le numerose società aggiunte. Alphabet (GOOGL), ServiceNow, Inc. (NOW), Tyler Technologies (TYL) e Adobe (ADBE) sono state tutte inserite nell'Indice a marzo.

Anche Facebook (FB), una società tecnologica che rientra nel settore dei servizi di comunicazione, è stata aggiunta al Moat Index a marzo. Ha un glorioso passato quanto a entrate e uscite dall'Indice negli anni. È stata esclusa dall'Indice l'ultima volta a settembre 2020 e ha lasciato il segno ogni volta che è vi è rientrata.

La società di social networking ha iniziato a essere scambiata con quotazioni scontate rispetto alla stima di fair value di Morningstar subito dopo essere stata rimossa dall'Indice, a settembre 2020, soprattutto perché Morningstar aveva incrementato la stima di fair value da 265 a 306 dollari per azione. Morningstar ha innalzato la stima di fair value di Facebook ancora una volta a fine gennaio, a 335 dollari, rendendo la sua quotazione azionaria troppo conveniente rispetto al fair value perché l'Indice potesse ignorarla in quest'ultima revisione.

Risultati finali: nove ingressi, nove esclusioni

Nel complesso, il Moat Index ha rimosso nove titoli dal suo sub-portafoglio sottoposto a revisione e ne ha aggiunti altrettanti, basando ogni decisione, in un senso o nell'altro, sul filtro di selezione "prezzo/fair value". In questo trimestre l'Indice non ha risentito di modifiche dei rating economic moat.

Titoli aggiunti all'indice e aumento dell'esposizione

Società Ticker Prezzo/Fair Value
Alphabet Inc A GOOGL 0.78
Facebook Inc A FB 0.79
Cerner Corp CERN 0.82
ServiceNow, Inc. NOW 0.85
Tyler Technologies Inc TYL 0.85
Roper Technologies Inc ROP 0.86
Adobe Inc ADBE 0.88
Northrop Grumman Corp NOC 0.90
Dominion Energy Inc D 0.90

Titoli eliminati dall'indice e riduzione dell'esposizione

  Selezione non superata
Società Ticker Rating Moat Prezzo/Fair Value Altro
US Bancorp USB   x  
Microchip Tech MCHP   x  
Lam Research Corp LRCX   x  
Applied Materials Inc AMAT   x  
Polaris Inc PII   x  
Bank of America Corp BAC   x  
John Wiley & Sons Inc. A JW.A   x  
Charles Schwab Corp SCHW   x  
American Express Co AXP   x  

Fonte: Morningstar. Dati sul prezzo/fair value aggiornati al 9 marzo 2021. Le performance passate non sono indicative dei rendimenti futuri. Unicamente per finalità illustrative.

L'obiettivo di VanEck Morningstar US Wide Moat UCITS ETF (MOAT) è replicare il più fedelmente possibile, al lordo di commissioni e spese, il prezzo e i risultati di rendimento del Morningstar® Wide Moat Focus IndexSM.

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