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Gli stimoli e l’allentamento delle restrizioni accelerano la crescita

15 luglio 2020

 

La pandemia globale ha impresso un’accelerazione alla crescita in alcuni settori e aree quali pagamenti digitali, e-commerce, data center, telemedicina e videogiochi, aumentando la frequenza di sviluppo di nuove dinamiche. Questa tendenza è positiva per la nostra strategia attiva Emerging Markets Equity, poiché siamo sempre stati orientati al lungo periodo e focalizzati su molte di queste aree di crescita strutturale. Di conseguenza, in questa fase osserviamo un’effettiva accelerazione delle prospettive per molte delle società incluse nel nostro portafoglio. È importante notare che, con il diffondersi dell’epidemia di COVID-19, le forti turbolenze del mercato hanno inciso in modo particolarmente rilevante sui titoli di società a piccola e media capitalizzazione dei mercati emergenti, come spesso accade nei periodi di rischio più elevato. Nel contesto della normalizzazione dei mercati, riteniamo ragionevole attenderci una sovraperformance relativa di questi titoli. Considerato il nostro ampio mandato in termini di capitalizzazione delle società in cui investiamo, questi cambiamenti del sentiment possono incidere sostanzialmente sulla performance relativa del nostro portafoglio azionario mercati emergenti.

Nel corso del secondo trimestre ha avuto inizio il progressivo allentamento delle restrizioni imposte nei mercati emergenti a causa del COVID-19 e, ove possibile, i governi di questi paesi continuano ad attuare politiche monetarie e fiscali accomodanti. In particolare, crediamo che la Cina stia attraversando una fase di aumento della fiducia e di netta ripresa dell’attività economica. Prevediamo che le politiche monetarie e fiscali cinesi rimangano espansive, sebbene relativamente prudenti rispetto a quelle di molti altri paesi sviluppati ed emergenti. Siamo ben consapevoli dell’atteggiamento politico negativo prevalente negli Stati Uniti nei confronti della Cina. Ipotizziamo una stasi negli accordi commerciali e un andamento disgiunto negli ambiti della tecnologia e dei mercati dei capitali. Si tratta di una prospettiva deludente, che tuttavia potrebbe creare opportunità, oltre che sfide. Ci aspettiamo, di base, un'intensificazione dei botta e risposta tra i due governi con l’avvicinarsi delle elezioni statunitensi di novembre, ma al contempo le rappresaglie effettivamente adottate dovrebbero essere molto più contenute.

L’India rimane esposta ad alcuni rischi rilevanti per le prospettive di crescita a medio termine: 1) il mancato contenimento della pandemia, che potrebbe determinare un’altra ondata di chiusure e 2) il rischio legato al settore finanziario domestico, a causa della scarsa adesione ai piani governativi di credito garantito e della crescente percezione dei rischi nel sistema, mentre la tolleranza da parte delle autorità genera rischi di azzardo morale e un aumento dei crediti deteriorati. Il Brasile ha subito una notevole contrazione dell’attività a causa del dibattito politico e dell’insuccesso nell’affrontare le sfide della pandemia, contribuendo alla volatilità complessiva del mercato.

Prospettive dei mercati azionari emergenti

Stiamo chiaramente attraversando un periodo fuori dal comune. Le conseguenze di una pandemia globale, cui si aggiungono stimoli monetari e fiscali realmente senza precedenti, ci accompagneranno per molti anni. Storicamente, i mercati emergenti hanno sempre registrato una sottoperformance in contesti rischiosi ma, tutto considerato, riteniamo che il comportamento dell’asset class non sia stato così negativo come molti avrebbero potuto prevedere. Gran parte del risultato negativo nelle prime fasi della pandemia è stato prodotto dalla forza anomala del dollaro statunitense, stimolata da una carenza globale di questa valuta. L’azione aggressiva della Banca centrale ha "normalizzato" la situazione e continuiamo a nutrire una ragionevole speranza di stabilità (o potremmo persino dire di debolezza) del dollaro statunitense nei prossimi trimestri. Anche se a breve termine potrebbe non avere importanza, riteniamo che le valute dei mercati emergenti siano convenienti, in particolare rispetto al dollaro statunitense.

L’impatto complessivo della pandemia è stato negativo in molti ambiti azionari, ma riteniamo che questa situazione poco incoraggiante presenti anche un lato positivo. La nostra Strategia è sempre stata orientata al lungo periodo e focalizzata su settori e segmenti che costituiscono il futuro dei mercati emergenti, piuttosto che il passato. È evidente che l’epoca d’oro della globalizzazione è finita e che le catene di approvvigionamento concentrate saranno sempre più in discussione. Il modello operativo di molti paesi emergenti nel passaggio da un reddito basso a un reddito medio si basava sulla manodopera a basso costo e sul vantaggio competitivo che ne derivava. L’altro vantaggio era rappresentato dal fatto di essere fornitori di importanti materie prime. Riteniamo che entrambi i modelli saranno sempre più messi in discussione in futuro e che le economie dei mercati emergenti di maggiore successo saranno quelle basate su innovazione, istruzione, domanda interna e consumi.

La nostra Strategia continua a scommettere sul futuro dei mercati emergenti investendo nei settori sui quali riteniamo che probabilmente punteranno le migliori economie. In prospettiva, settori come l’assistenza sanitaria, l’e-commerce e l’istruzione possono rappresentare a nostro avviso le aree d’investimento più interessanti. Una delle conseguenze della pandemia è l'aver impresso un’accelerazione alle tendenze in atto in alcune di queste aree, così come alla modifica i comportamenti, determinando un incremento dei consumi in alcuni ambiti di questi settori. Riteniamo che la nostra Strategia sia ben posizionata per un futuro con queste dinamiche. Una volta che le turbolenze e la volatilità di breve termine si saranno attenuate grazie alla risposta monetaria e fiscale davvero imponente, prevediamo che la selezione bottom-up contribuirà ancora una volta a generare alfa nei mercati emergenti globali.

Oltre a modelli operativi proiettati al lungo periodo, le società con una crescita strutturale eccezionale tendono ad avere bilanci solidi, caratteristica che non solo le aiuta a superare questi tempi difficili, ma anche a sfruttare le opportunità che possono presentarsi non appena si verificherà un miglioramento.

Investire nei mercati emergenti è un approccio a lungo termine e, sebbene non possiamo prevedere esattamente come si configurerà la ripresa, possiamo affermare con convinzione che la nostra Strategia è ben posizionata per il futuro dei mercati emergenti.

INFORMATIVA

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