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Le notizie dalla Cina attenuano il potenziale dei mercati emergenti

02 novembre 2021

 

Le economie continuano a guarire dagli effetti del Covid. La ripresa economica dei mercati emergenti ha mantenuto un ritmo sostenuto per tutto il mese di settembre 2021. In prospettiva, riteniamo che l'allentamento delle misure di lockdown e la crescita vigorosa dei mercati sviluppati aiuteranno le economie emergenti a recuperare terreno negli ultimi mesi dell'anno.

Il mutevole scenario del quadro normativo in Cina e le preoccupazioni riguardanti il suo settore immobiliare sono stati ampiamente discussi, ma non sempre compresi. Il "miracolo" economico cinese, che ha liberato la stragrande maggioranza della popolazione dalla povertà, si è verificato a un ritmo incalzante rispetto a sviluppi analoghi registrati in economie più mature. La velocità del cambiamento ha fatto sì che si creassero vuoti in cui le imprese commerciali hanno avuto la possibilità di prosperare senza dover sostanzialmente sottostare a vincoli normativi. In parte, la raffica di nuove regole può essere vista come un modo per "recuperare il tempo perso" e creare, nel lungo termine, un contesto migliore per molti settori. In un certo senso, l'enfasi del processo di sviluppo è cambiata, passando da crescita tout court a sostenibilità e crescita. In assenza di controlli, alcune imprese hanno sfruttato appieno le "zone grigie", ma scoprono oggi che alcune loro attività potrebbero trovarsi dalla parte sbagliata del confine sempre più netto tracciato dalla normativa.

In Cina, un aspetto frustrante della nuova normativa è il metodo con cui si modificano le regole a livello settoriale. I processi iterativi, di dibattito pubblico, sono sostanzialmente inesistenti e spesso gli analisti devono limitarsi ad analizzare i segnali politici per anticipare i cambiamenti. Sovente, siamo consapevoli che un settore è sotto i riflettori, ma i presunti cambiamenti non sono sottoposti all'opinione pubblica e del mercato e non sono neanche soggetti, a dire il vero, a un processo politico molto trasparente. Inoltre, molte delle nuove normative sono sprovviste delle necessarie specifiche attuative, prolungando lo stato di incertezza. E, notoriamente, i mercati finanziari globali non reagiscono bene all'incertezza.

Facendo un passo indietro, possiamo dire che sebbene le critiche riguardanti l'attuazione delle norme possano essere valide, gli obiettivi non sono troppo difformi da quelli perseguiti attualmente nel mondo sviluppato:

  • fornire istruzione e assistenza sanitaria dignitose, a prezzi accessibili e di qualità;
  • stabilizzare il mercato delle abitazioni offrendo opzioni più a buon mercato;
  • restringere l'uso (e l'abuso) di dati personali e potenzialmente sensibili;
  • fornire una previdenza professionale per i lavoratori della "gig economy";
  • impedire comportamenti monopolistici e rafforzare la concorrenza; e
  • aprire il sistema finanziario ad una più ampia partecipazione di operatori esteri.

Una sfida ampiamente conosciuta e incredibilmente prevedibile per la Cina è quella demografica. La popolazione sta invecchiando rapidamente. Il tasso di fertilità è basso. I costi associati alla gestione di una famiglia più numerosa possono essere spaventosi, soprattutto con riferimento alle "tre montagne" di costi associati alle cure parentali: istruzione, sanità e alloggio. In parte, alcuni cambiamenti recenti sono concepiti per affrontare queste sfide e tentano di creare una società più equa.

Il settore immobiliare in Cina: il caso Evergrande. È importante rilevare che la strategia Emerging Markets Fund di VanEck non è esposta direttamente nei confronti di Evergrande. L'unica posizione che deteniamo nel settore immobiliare in Cina è quella di A-Living Smart City Services Co., Ltd. (2,06% del patrimonio netto della strategia*), una società di gestione di immobili, non un'impresa di costruzioni. Ci aspettiamo che il governo intervenga per garantire una liquidazione controllata di Evergrande. Non un salvataggio esplicito, ma sostegno agli stakeholder più importanti di questa vicenda: gli acquirenti degli immobili. Data l'importanza che l'attività e i prezzi immobiliari rivestono sia in termini di Pil che di patrimonio netto e benessere mentale dei consumatori, quanto più a lungo dura l'incertezza tanto più i consumi generali ne risentiranno. Questo accentua il rallentamento dell'economia interna che è dovuto a una serie di cause, tra cui i focolai pandemici, gli sforzi di decarbonizzazione e i noti micro provvedimenti restrittivi (di natura normativa). Quanto sopra esposto invita a procedere con cautela nel più breve termine, ma a rimanere all'erta per cogliere specifiche opportunità offerte da singoli titoli azionari le cui quotazioni stanno già scontando risultati estremamente negativi.

Di conseguenza, il ventaglio di opportunità è ancora più strettamente legato alle singole società in Cina e nel resto dei mercati emergenti. È vero che molte norme potrebbero dar vita, in ultima analisi, a settori più equi e più sostenibili, ma il percorso potrebbe essere incerto e irto di ostacoli. E gli investitori non amano l'incertezza. Inoltre, alcune delle società quotate nel segmento di Internet in tempi più recenti e collegate alla Cina hanno modelli operativi basati su economic moat1 che non ci convincono.

In sintesi, siamo convinti che il contesto macroeconomico – con inflazione contenuta e bassi tassi d'interesse anche con la normalizzazione dell'attività economica – possa essere vantaggioso per investitori lungimiranti che scommettono su una crescita sostenibile e strutturale nei mercati emergenti. Tuttavia, l'attenzione va spostata sul contesto di dinamiche normative e settoriali mutevoli che potrebbe creare opportunità interessanti di generazione di alfa per gli investitori attivi in questo mercato.

Di contro, notiamo tendenze generalmente positive nei mercati emergenti Cina esclusa, riconducibili allo svolgimento delle campagne vaccinali e alla riapertura delle economie dopo i lockdown. Maggiore domanda, tassi più bassi, asimmetria tra domanda e offerta e accelerazione dell'adozione digitale, insieme, hanno fatto da traino agli utili e alle quotazioni azionarie di molte società presenti in portafoglio, da Reliance Industries Limited2 (la principale azienda indiana che opera nel commercio al dettaglio e online e nel settore delle comunicazioni) a Sea Ltd.3 (una piattaforma di e-commerce presente in tutta la regione ASEAN), a Movida Participacoes SA4 e Vamos Locacao de Caminhoes5 (aziende di trasporto sostenibile brasiliane). Molti paesi – ad esempio, Filippine, Tailandia, Indonesia, Brasile ecc. – non hanno ancora avvertito appieno gli effetti del minore rischio pandemico e riteniamo di poter continuare a realizzare solidi rendimenti sugli investimenti effettuati in questi paesi, i più lenti a superare gli effetti estremamente negativi della pandemia.

Riteniamo che questa asset class non sia amata, soprattutto a causa dello straordinario rimbalzo dell'attività economica negli USA e della migliore performance del dollaro statunitense, cui si aggiungono anche le prospettive più rosee che si profilano per l'Eurozona. Ciò crea un contesto interessante dove l'eccezionalismo economico americano si attenua, la Cina "allenta" (al margine) i suoi micro provvedimenti restrittivi e il resto dei mercati emergenti recupera in termini di vaccinazioni e mobilità economica.

Finora, quest'anno, l'essersi barcamenati tra crescita a ogni costo e investimenti value di bassa qualità non ha giocato a favore della nostra Strategia, che è guidata da una filosofia di crescita lungimirante, sostenibile e strutturale. Tuttavia, dopo un trimestre vivace, siamo davvero entusiasti delle nostre esposizioni e fermamente convinti di essere ben posizionati per cogliere opportunità interessanti su singoli titoli, in un portafoglio diversificato che si adatta alla perfezione al mutevole contesto d'investimento dei mercati emergenti.

1 L'economic moat è un vantaggio competitivo sostenibile che dovrebbe consentire a una società di difendersi dalla concorrenza e preservare la redditività futura.

23,98% del patrimonio netto della Strategia al 30 settembre 2021.

32,20% del patrimonio netto della Strategia al 30 settembre 2021.

40,93% del patrimonio netto della Strategia al 30 settembre 2021.

51,22% del patrimonio netto della Strategia al 30 settembre 2021.

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