2021: i semiconduttori conquistano il mondo
06 gennaio 2021
Il 2021 promette di essere un anno in cui la tecnologia influenzerà le nostre vite più di quanto non abbia fatto nel 2020.
Da quando è scoppiata la pandemia, l'adozione della tecnologia è stata davvero esponenziale. Malgrado i lockdown e il distanziamento sociale, le comunicazioni video ci hanno permesso di restare in contatto con familiari e amici, e nel business è stato possibile discutere con colleghi in tutto il mondo senza bisogno di intraprendere viaggi inquinanti.
La tecnologia sta migliorando rapidamente le nostre vite e pensiamo che continuerà a farlo nel 2021 grazie a nuove idee che saranno tradotte in realtà da aziende innovative (cfr. Figura 1). Si pensi agli autoveicoli a guida autonoma di Waymo che sono allo stadio finale di sperimentazione, ai crescenti benefici del 5G e alle applicazioni pratiche in rapida espansione nell'intelligenza artificiale (IA) che riguardano i settori più svariati, dalla scienza medica alla robotica industriale, ai servizi alla clientela.
Figura 1: Il digitale conquista una quota crescente dell'economia globale
Quota delle attività digitali nell'economia globale

Fonte: Digital Spillover Measuring the true impact of the digital economy, Huawei, Oxford Economics, 2017.
Il sistema nervoso del settore tecnologico
Nulla di tutto ciò potrebbe però accadere senza i semiconduttori, l'elemento fondamentale per la produzione dei circuiti elettronici che, nella tecnologia, svolgono il ruolo che il sistema nervoso ha nel corpo umano. Senza i semiconduttori, chiamati anche microchip, non esisterebbero né telefoni cellulari né computer. Non avremmo neanche le luci a LED e dispositivi come, ad esempio, i tostapane di ultima generazione che utilizzano la vetroceramica per tostare il pane più velocemente di quanto non facciano le resistenze elettriche. Senza i semiconduttori, non ci sarebbe il mondo in cui viviamo.
Non vi sono molti produttori di semiconduttori, sebbene questi ultimi stiano diventando una commodity sempre più importante. Nella maggior parte dei casi le società hanno sede negli Stati Uniti o in Asia e comprendono, ad esempio, nomi come Analog Devices, Broadcom, Intel, Micron Technology, Taiwan Semiconductor e Texas Instruments. Fanno eccezione ASML e NXP che hanno origini olandesi, come me del resto, il che mi inorgoglisce. Ormai i produttori di semiconduttori sono diventati un settore strategico, coinvolto a pieno titolo nella rivalità commerciale tra Stati Uniti e Cina.
Queste aziende sono tra le più innovative su scala mondiale: se non ci fossero, gli attuali sviluppi tecnologici sarebbero in larga misura inesistenti. Ad esempio, Texas Instruments ha inventato il primo circuito integrato nel 1958, mentre Intel ha creato il primo chip semiconduttore commerciale al mondo nel 1971, il mio anno di nascita. Chissà che non sia un segno!
Storicamente, gli innovatori di maggior successo traggono vantaggio dalle proprie scoperte rivoluzionarie e i semiconduttori non fanno eccezione. Molti produttori di semiconduttori beneficiano dei cosiddetti "economic moat", ossia di "fossati" che consentono loro di preservare i vantaggi competitivi nel lungo termine. I loro prodotti sono protetti da brevetti ed esistono anche alte barriere all'entrata: secondo alcune stime sviluppare un nuovo chip costa almeno 100 milioni di dollari USA1, le aziende di semiconduttori occupano migliaia di ingegneri e il valore dei sistemi di litografia necessari per produrre i semiconduttori può superare i 100 milioni di dollari2. Ovviamente, le enormi spese in conto capitale necessarie per costruire la capacità manifatturiera contribuiscono a proteggere i margini di profitto. Non sorprende che i nostri due ETF "moat" (VanEck Morningstar Global Wide Moat UCITS ETF e VanEck Morningstar US Wide Moat UCITS ETF) includano produttori di semiconduttori quali Intel, Microchip Technology e Applied Materials.
All'apice di quello che per molti commentatori è un ulteriore balzo in avanti dell'economia digitale – favorito in parte dall'IA – la domanda di semiconduttori sembra destinata a una crescita esponenziale. Ma, cosa più importante, i potenti chip rappresentano gli elementi chiave che permettono alle società tecnologiche di acquisire un vantaggio competitivo. Per tornare alla metafora del nostro sistema nervoso, i semiconduttori stimolano la tecnologia ad affinare sempre di più l'intelligenza.
Il primo ETF sui semiconduttori in Europa
Queste società sono spesso sottorappresentate nei portafogli degli investitori europei. Ed è questa la ragione per cui nell'ambito del nostro processo innovativo abbiamo lanciato, a dicembre 2020, il VanEck Semiconductor UCITS ETF che offre esposizione alle società più liquide del settore dei semiconduttori. Sebbene il nostro universo di investimento sia globale, tutte le società che compongono l'ETF sono quotate negli Stati Uniti. Aggiungo, con orgoglio, che il nostro è l'unico ETF di questo genere in Europa. È importante notare che questo ETF ha un alto livello di rischio di concentrazione in quanto investe solo in un settore e dovrebbe, quindi, far parte di un portafoglio diversificato.
Guardando in prospettiva al 2021 dallo studio della mia casa di Amsterdam, ho l'impressione che l'IA e i semiconduttori – suoi elementi fondamentali – svolgeranno un ruolo importante nello sviluppo dei vaccini e nel riportare (e si spera mantenere) il mondo in condizioni di normalità, proprio come gli sviluppi tecnologici saranno centrali nella prossima sfida, quella di creare economie a zero emissioni di carbonio. In effetti, il 2021 potrebbe essere l'anno dei semiconduttori!
1Fonte: EE Times, 2004.
2Fonte: ELINFOR, 2019.
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